Cosa significa

Cosa significa (10)

Sono 3 milioni gli italiani che hanno già scelto la Black Box e novità molto interessanti, al riguardo, sono contenute nel DDL Concorrenza.
Il disegno di legge, infatti, prevede che l’installazione del dispositivo diventi gradualmente obbligatoria, a cominciare dai mezzi pubblici, mentre, nel frattempo saranno previsti e normati incentivi per gli automobilisti virtuosi.

Ma andiamo per ordine.
1) Cosa è la scatola nera?
2) A chi conviene?
3) Quanto si risparmia sul prezzo della RCAuto?

La scatola nera è un dispositivo che localizza e registra in ogni momento la posizione dell’auto, gli spostamenti, la condotta di guida e consente in caso di incidente di ricostruirne la dinamica in modo preciso. E’ anche un ottimo dispositivo di sicurezza perché dispone di un localizzatore satellitare che permette, in caso di bisogno, di chiedere subito soccorso indicando la posizione esatta in cui ci si trova. E che dire dell’utilità in caso di furto o di guasto? Consente anche di verificare i chilometri percorsi e quindi spesso è legata a polizze a consumo.

La scatola nera conviene alla compagnia assicuratrice perché può difendersi dalle truffe legate ai sinistri stradali.

Conviene agli automobilisti onesti perché meno truffe vuol dire uscire dalla situazione attuale in cui, per colpa di pochi, subiamo un premio più alto e diverso da regione a regione nonostante le caratteristiche oggettive (sesso e età) e la classe di merito siano identiche!
Quindi se si abita in zone in cui i premi sono particolarmente alti, scegliere una RC Auto con scatola nera, significa abbattere la spesa per l’assicurazione auto e pagare un prezzo più giusto! Ma anche se si abita in qualunque altra zona farebbe piacere vedersi riconoscere uno sconto sulla propria assicurazione auto, vero?

Conviene ai guidatori prudenti, che hanno uno stile di guida tranquillo, che rispettano i limiti, che non hanno mai provocato incidenti. 

Conviene a chi abita in zone poco tranquille, perché abbinando la scatola nera alla polizza furto, si può ottenere una maggiore sicurezza e anche un risparmio sul prezzo della garanzia accessoria.

Conviene a chi ha timore di restare per strada con l’auto in panne, a chi desidera ritrovare subito la propria auto rubata, a chi ha un figlio o una figlia e sospetta che corri troppo!

I vantaggi sono tanti, ma quali i contro? Alcuni obiettano sulla questione della privacy. il dispositivo registra, infatti, non solo se il conducente rispetta i limiti di velocità o se si ferma correttamente agli stop, ma monitora ogni dettaglio sugli spostamenti della vettura, registrando velocità, luoghi e orari con estrema precisione.

Permetteteci dell’ironia al riguardo… a meno che non abbiate intenzione di commettere un omicidio, di partecipare con la vostra auto ad una rapina in banca, di andare al mare piuttosto che a lavorare, il problema non si pone! :-)
In ogni caso il DDL Concorrenza sta provvedendo a disciplinare il tutto e nuovi dispositivi sono stati già creati proprio per rispondere a tale obiezione.

Quanto si risparmia sul prezzo della RC Auto?
Scegliendo Allianz Bonus Drive ottieni subito il 20% rispetto ad una RC Auto standard. Negli anni successivi lo sconto può arrivare sino ad un 30%. L’effettivo ammontare dello sconto al rinnovo della polizza sarà visibile in tempo reale sull’app e dipenderà dai dati rilevati dalla scatola nera.

Considerato il risparmio che si può ottenere varrebbe la pena valutare anche un preventivo Allianz Bonus Drive, pertanto, per maggiori informazioni inviaci una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure  un messaggio sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/strutturaassicurazioni/

 

Il 20 luglio scorso le agenzie hanno ricevuto una circolare dell’Ania apprendendo che l’Amministratore straordinario della provincia di Sassari, in conseguenza della legge regionale sul riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna, ha dovuto prendere atto dello scioglimento della provincia di Olbia Tempio e del suo conseguente riassorbimento in quella di Sassari.

E fin qui niente di strano.

Proseguendo, però, la circolare conteneva un’informazione molto importante conseguenza di questa presa d’atto dell’Amministratore straordinario e cioè che l’aliquota di imposta che Sassari applicava alla RC Auto era maggiore di quella di Olbia-Tempio e che pertanto quest’ultima avrebbe subito un aumento per effetto del suo allineamento all’aliquota della provincia “includente”.

Dunque si è appreso che dal 1 agosto gli assicurati residenti nella ex provincia di Olbia-Tempio avrebbero dovuto pagare un’imposta non più del 12,50% ma del 16%.

Sei a conoscenza, di imposte che invece per effetto dello stesso allineamento, sono diminuite?

 

 

 

 

qual è la regione italiana con la più alta percentuale di famiglie con almeno un cane o un gatto?

Prima di Friuli e Veneto, in vetta alla classifica, c’è la nostra bella Sardegna! Ben il 72,5% delle famiglie sarde ha almeno un cane o un gatto! Non ci sono fonti ufficiali, tuttavia siamo pronti a scommettere che il nomignolo più diffuso tra i felini sia “Mussi”! 

Vista questa buona e diffusa abitudine, a Carbonia, ad inizio anno, è stato inaugurato il primo ambulatorio gratuito h24 per cani e gatti, mentre già da tempo, in provincia di Oristano, esiste una spiaggia tutta dedicata ai gatti: “Su Pallosu”, che è anche il più piccolo borgo marino d’Italia, con appena 40 case di cui solo 4 abitate tutto l’anno.

Questi “cuccioli” e gattini di casa ci fanno compagnia, li consideriamo di “famiglia” e ci ricambiano con certi “occhioni”. Man mano che crescono scopriamo sempre più di loro, piccoli dispetti o atteggiamenti goffi ci fanno il più delle volte sorridere, ma non sempre è così.

Abbiamo fatto un sondaggio chiedendo: “ quale è il guaio più grosso che ha combinato il tuo cane o gatto?” Ecco i risultati.

La 5^ posizione è occupata dalla distruzione di oggetti. La situazione più segnalata è stata quella di borse distrutte dal “cucciolo” di casa, in preda, forse, agli stessi doloretti che accusano i bimbi quando iniziano a spuntare i primi dentini! Immenso dispiacere per i padroni di casa ma, per completezza di informazione, dobbiamo anche scrivere che c’è chi ci ha parlato più che di dispiacere di “immenso piacere quando la vittima è stata la tipa antipatica seduta al tavolino accanto al bar” (testuali parole!). In quattro casi si è stati costretti a risarcire oltre 450 euro! In qualche occasione, con estremo imbarazzo non si è provveduto a risarcire, anche se si avrebbe voluto, perché proprio non si era nelle condizioni di poterlo fare..

Un po’ più grave e sorprendentemente diffuso, e pertanto merita il 4° posto, la pelliccia della suocera o della mamma, strapazzata e non solo.. dai “gattini” di casa. C’è chi ha dichiarato che ha dovuto ricomprarla!

Al 3° posto, a pari merito, i due “buchini” impressi nel polpaccio del corridore o del ciclista avventore passato malauguratamente vicino il cancello di casa “dimenticato” aperto e il dente rotto del figlio del vicino caduto dalla bici perché il proprio cane se ne era follemente innamorato e voleva baciarlo a tutti i costi. Purtroppo il dentino non era uno da latte.. Rotture di denti e di occhiali sono i danni frequentemente provocati e sempre rimborsati.

C’è poco da scherzare, però, rispetto al 2° e al 1° posto.
C’è chi ci ha segnalato la frattura del femore di una passante anziana salutata con enfasi dal proprio “cagnone” e chi ci ha raccontato di un incidente d’auto provocato dal proprio cane sfuggito alla presa del guinzaglio mentre si stava passeggiando in città. Il danno risarcito è stato di migliaia di euro.

Avere per casa un gattino o un cane che ci fa le feste quando rientriamo a casa, certo, non ha prezzo!

Moglie, marito, figli, cane e gatto sono tutti insieme la nostra famiglia. Agli adulti di casa spetta il compito di prendersi cura dei più piccoli, cane e gatto compresi, così come di farsi carico di tutta una serie di responsabilità. Può capitare tanto a nostro figlio o al nostro cane, per esempio, di danneggiare cose o persone. Ma perché rischiare di ritrovarsi in difficoltà se questo dovesse accadere? Per togliersi questo pensiero e restare sereni troveresti opportuno investire circa 7 euro al mese?

Il gioco vale la candela? Pensaci e scrivici cosa ne pensi.

 

 

A Kent’Annos!
In Sardegna, la percentuale di centenari è il triplo di quella dei paesi occidentali. Sai qual è il record di longevità in terra sarda?

L’uomo sardo che detiene il record di longevità nacque nel 1718 e si è risposato a 110 anni. Visse sino al 1842, dunque per 124 anni!

Tu, che probabilità hai di superare i 100 anni?

Genetica, alimentazione e buon umore sono il segreto dei centenari sardi. I prodotti della terra sarda sono molto più ricchi di nutrienti utili alla prevenzione di quelli della grande distribuzione. Oltre ai geni e all’alimentazione, la longevità sarda dipende anche da un terzo fattore: i centenari hanno un carattere meraviglioso, allegro e amano dire che quando una persona canta e balla non pensa a far del male!

Se sei sardo forse l’elemento genetico lo hai, sicuramente mangi bene ma cosa fai per il tuo sorriso, il buon umore e la serenità?

A proposito di terza, ed è il caso di dirlo, di quarta età, come la immagini? Spesso quando ci si trova ad affrontare l’argomento, manifestiamo, in realtà, timori. Come quello di non poter essere più autosufficienti, di non poterci permettere tutta l’assistenza e l’aiuto necessario oppure quello di gravare sulle spalle dei nostri figli o del nostro unico figlio.

Questi timori sono il più delle volte frutto di associazioni tra l'immaginarci anziani e le malattie che siamo abituati ad associare alla vecchiaia: gli acciacchi dell’età, il diabete, l’alzheimer o il parkinson. Certo non cose da poco, tant’è che la nota legge 108 riconosce a chi ne è affetto indici di invalidità permanente anche sino al 100%.

Una cosa, però, a cui non si pensa quasi mai, è che l’invalidità da malattia in realtà non è strettamente legata all’età. Potrebbe, infatti, per esempio, colpirmi un ictus, anche domani!

Si lo so, stai pensando che vedo nero o peggio, che porto sfiga! Invece no, sono solo realista e anche previdente...

Poter contare su un capitale e una rendita vitalizia per non pesare su nessuno, non generare difficoltà economiche, ricevere tutte le cure di cui ho bisogno tanto domani quanto tra qualche decennio non mi dispiacerebbe affatto, soprattutto se questo dovesse costarmi circa 12 euro al mese! Anche in questo caso la domanda è: il gioco vale la candela?? Pensaci!

e intanto a Kent’Annos!

 

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Seconda tappa di un viaggio speciale, in compagnia di tante persone disposte ad aiutarci in caso di necessità, un piccolo portamonete e un block notes per annotare riflessioni e considerazioni.

Proseguiamo con la medesima modalità, tornando a chiederci rispetto a cosa e perché, sarebbe opportuno crearsi una via di uscita capace di farci correre a gambe levate lontano da una situazione che potrebbe sembrarci insormontabile.

Sei un genitore?
I bambini sono una gioia immensa, ci amano incondizionatamente facendoci sentire le persone più importanti al mondo. Quando nasce un figlio la tua vita cambia e diventa il tuo primo pensiero. Cominci a farti delle domande a cui prima non pensavi per nulla. “E se non ci fossi più io, chi si prenderebbe cura della mia famiglia?”

Anche se dietro un monitor.. ti ho visto sai?!

Ok, gli scongiuri ci stanno, ma siamo genitori e non possiamo non pensarci!

Facciamo un esempio concreto.

Abbiamo acquistato casa ed abbiamo un mutuo sulle spalle e due figli piccoli. Lavoriamo entrambi. Se mi dovesse succedere qualcosa cosa accadrebbe?
Ci sarebbe un mutuo ancora da pagare, la mia famiglia sarebbe sotto schock e i miei bambini avrebbero bisogno di un aiuto specialistico. Ora non si è più in due e forse ci sarà bisogno di un supporto, per tutte le
attività dei bambini, per la casa. Ci sono le spese del mio funerale. I nostri bambini, crescendo, forse vorranno andare all’università o avviare un’attività. Forse saranno più penalizzati di altri loro coentanei.

Se io me ne andassi, che via di uscita potrei lasciare alla mia famiglia? Se potessero contare su 150.000 euro risolverebbero tutti i problemi? Forse si, ma sarebbe comunque molto meglio che non averne!


Si certo, come te, anche io mi auguro con tutto il cuore che non succeda mai e che arrivi a festeggiare ben oltre il mio ottantesimo compleanno, ma se bastasse pagare un prezzo di circa 35 euro al mese per assicurare alla mia famiglia una via di uscita se malauguratamente dovesse capitarmi qualcosa, io la prenderei in considerazione. Tu?

Insomma il gioco vale la candela? Pensaci!

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Hai mai riflettuto sul perché milioni di persone nel mondo si assicurano? E perché questo accade da oltre 2000 anni?  

Tutti ci auguriamo sempre il meglio, chi non lo farebbe? Ma non è detto che accada davvero, però, possiamo farci trovare pronti, creandoci le condizioni per avere sempre una via di uscita in caso di necessità.

Forse non ricordi che già Egizi e Fenici credevano che fosse molto vantaggioso per tutti offrire la propria disponibilità ad intervenire, qualora qualcuno della comunità avesse subito un danno, per esempio, la perdita del bottino di caccia o della propria barca da pesca.

Avevano infatti compreso:

-          che era ragionevole pensare che sarebbe potuto capitare a chiunque di loro

-          e che la loro parte per aiutare chi avesse subito il danno era un prezzo più che accettabile per entrare in questo meccanismo di mutualità che si sarebbe mosso anche nei loro riguardi in caso di necessità.

E’ esattamente quello che accade oggi con le assicurazioni.

Quando firmiamo una polizza non siamo da soli.

Ci sono tante altre persone che lo stanno facendo in quello stesso momento o lo hanno già fatto. Solo per alcuni si verificherà la circostanza contro la quale si sono assicurati e riceveranno del denaro per farvi fronte con più serenità. Quello stesso denaro è il prezzo che tutti gli altri hanno pagato firmando la polizza.

Facciamo un esempio concreto. Ho una casa che ho costruito o acquistato facendomi carico di tanti sacrifici e soprattutto di un mutuo. Scoppia un incendio. Cosa mi succederà? Dovrò immediatamente cercarmi un’altra sistemazione, continuerò a pagare il mutuo ma anche il costo di una casa in affitto. Forse dovrò risarcire il mio vicino per eventuali danni. Dovrò ricomprare tutto, dalla cucina, alla tv, dalle lenzuola agli abiti.

Che via di uscita dovrei avere? Se potessi contare su 170.000 euro risolverei tutti i problemi? Forse si, ma comunque sarebbe molto meglio che non averne.

Sei convinto che non ti succederà mai? Si è possibile. Ma se il prezzo per assicurarti una via di uscita qualora sfortunatamente ti dovesse capitare fosse di  5/7 euro mensili, saresti comunque disposto a pagarlo? Insomma il gioco vale la candela? Pensaci!

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Quando è tempo di dichiarazione dei redditi, è caccia alle detrazioni e quindi a tutto quello che possiamo scaricare dal reddito per ridurre le imposte da pagare.


Una delle voci più frequenti tra le detrazioni sono proprio le spese assicurative, tuttavia, non tutte le assicurazioni danno diritto alla detrazione dal reddito e molte ne danno diritto in base alla data di sottoscrizione del contratto.
Quindi il primo punto per non incorrere in errore è chiedersi qual è la data di sottoscrizione o di rinnovo del mio contratto di assicurazione?

Se la risposta fosse precedente al 31 dicembre 2000, il diritto alla detrazione è del 19% di quanto pagato se tra le clausole del contratto non sia prevista l’erogazione di prestiti sul già versato. E’ possibile scaricare qualsiasi tipologia di assicurazione anche la classica polizza di infortuni inserita nell’assicurazione auto (quella del conducente).

Cambia tutto invece per le polizze contratte dal 1° gennaio 2001, perché si possono portare in detrazione solo se prevedono:
- il caso morte,
- l’invalidità permanente superiore al 5% qualsiasi sia l’evento da cui nasce
- la non autosufficienza generica, quella che non consente di svolgere i normali gesti della vita quotidiana.

Fatta questa prima precisazione, è importante anche sapere che, possono essere scaricate, anche, le polizze stipulate da persone a carico del dichiarante. Inoltre, le spese per assicurazioni possono essere detratte sino ad un massimo di € 530,00 nel caso di polizze vita che prevedano il caso morte. Sino a € 1291,14 nel caso in cui, invece, fossero polizze a copertura rischio invalidità, oppure nel caso di polizze che prevedano tanto la copertura caso morte che quella per invalidità.


Al contrario, non si può più detrarre la spesa sostenuta per il Servizio Sanitario Nazionale nelle polizze RCAuto.

Infine, anche per quest'anno, viene confermato, che la detrazione spetta in base al pagamento e non al contratto, quindi per rate e quietanze di pagamento relative al 2015, se il pagamento è avvenuto nel 2016, queste spese saranno da detrarre nel 2017. Ai fini degli eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate è necessario conservare il contratto di assicurazione e le quietanze di pagamento, proprio per la conferma della data di sottoscrizione del contratto e della data in cui ricadono i pagamenti.

 

Venerdì, 27 Maggio 2016 14:27

Cambia l'infortunio in itinere

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Usare la bici per andare a lavoro, ora è meno rischioso, grazie all’art. 5 della L.212/2015, che ha in parte modificato il Testo Unico che disciplina l’ INAIL.

L’infortunio in itinere è quello che si verifica nel tragitto casa-lavoro e nel caso in cui si usasse come mezzo di trasporto privato la bicicletta, per essere risarciti in caso di infortunio, non è più necessario che sussista il presupposto “dell’uso necessitato”.

Vediamo nello specifico cosa è cambiato.

In Italia, per legge, sono tutelati tutti i lavoratori che svolgono attività giudicate rischiose. l’Inail  è l’ente pubblico che se ne occupa, principalmente sotto il profilo assicurativo, ma anche dal punto di vista assistenziale e preventivo.


L’infortunio sul lavoro, letteralmente, è quello che si verifica durante un’attività lavorativa. Così originariamente un lavoratore che subiva un incidente stradale veniva tutelato solo se avvenuto durante l’attività lavorativa (ad es. un camionista, un conducente di autobus, ecc.).

Successivamente è stato introdotto anche il c.d. infortunio in itinere. Infatti, con l’art. 12 del d.lgs 38/2000, la copertura assicurativa venne estesa al percorso:

-         di andata e ritorno dall’abitazione al posto di lavoro;

-         che il lavoratore avrebbe dovuto fare per recarsi da un luogo di lavoro ad un altro, nel caso di rapporti di lavoro plurimi;

-         per la consumazione dei pasti qualora non gli fosse offerto il servizio di mensa aziendale.

Il decreto sopra citato, specificava, inoltre, che “l'assicurazione opera anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato, purchè necessitato.

Quindi, la copertura assicurativa era garantita solo nel caso in cui il lavoratore non avesse altra alternativa: per inesistenza di mezzi pubblici che avrebbero potuto collegare l’abitazione del lavoratore al luogo di lavoro, per incongruenza degli orari dei servizi pubblici con quelli lavorativi, ecc.

Tra i mezzi di trasporto privati era compresa anche la bicicletta, ma in caso di infortunio, la copertura sussisteva solo in caso di uso “necessitato” e se fosse avvenuto percorrendo una pista ciclabile o un tragitto interdetto ai mezzi a motore.

Negli ultimi tempi, però, la crescente attenzione per l’ambiente e la mobilità sostenibile, ha cambiato le regole.

Infatti l’art. 5 della L. 212/2015 ha reso l’infortunio in itinere in bicicletta sempre e comunque indennizzabile  e quindi “condanna” l’Inail, in ogni caso, ad indennizzare in caso di infortunio.

Mercoledì, 18 Maggio 2016 14:42

RC Auto Bonus/Malus

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Il costo della RC Auto diminuisce negli anni se è collegato al meccanismo del Bonus/Malus.


Il costo della nostra RC Auto dipende dalla propria classe di merito. Le classi vanno generalmente dalla 18, che è la più alta e costosa, alla 1, la più bassa ed economica, con un dislivello che dall'una all'altra che può triplicare il costo della polizza auto.
Quando stipuliamo per la prima volta una polizza auto ci viene assegnata la classe 14. Man mano che trascorrono gli anni senza incidenti si ha modo di arrivare alla posizione migliore ossia la classe 1, salendo ogni anno di una classe. Attenzione però, se ci sono incidenti durante l’anno, si scende di 2 posizioni in caso di un sinistro, di 5 posizioni in caso di due sinistri, di 8 se ci sono tre sinistri, di 11 posizioni in caso di 4 o più sinistri.

E’ opportuno precisare che il malus, ossia la perdita di posizioni nella classifica di merito, viene applicato solo in caso di sinistro con responsabilità principale superiore al 50%.
Invece in caso di sinistro con responsabilità paritaria, per esempio del 50% per i due veicoli coinvolti, il malus non viene applicato, ma la percentuale di responsabilità viene indicata in polizza e si sommerà eventualmente alle altre percentuali di responsabilità paritarie successive. Ovviamente quando la somma supererà il 50% scatterà l’applicazione del malus.

Se i veicoli sono tre, con il veicolo A con responsabilità del 60%, il veicolo B con responsabilità del 20% e il veicolo C con responsabilità sempre del 20% cosa accadrebbe?

Vediamo chi è anche un guidatore informato!

Mercoledì, 18 Maggio 2016 13:55

Una RC auto con franchigia costa meno

Come si può risparmiare sulla RC Auto?

Quando si valuta una RC Auto l’informazione più importante ed urgente che si vuole ottenere è “quanto costa?”.

Considerato i salti mortali che ogni mese occorre fare per non sforare il budget familiare, la domanda è comprensibile.

Può tornare utile sapere che una polizza auto con franchigia costa sicuramente meno, tuttavia è altrettanto opportuno conoscere quali implicazioni ha una polizza di questo tipo e qual è l’alternativa alla stessa.

Le polizze auto si distinguono in RC Auto con franchigia e RC Auto Bonus/Malus.

Quando si ha una polizza auto con franchigia e ci accade un incidente per il quale siamo “colpevoli” la nostra Compagnia si preoccupa di risarcire il danno che abbiamo provocato, ma ci chiederà un rimborso.

Per completezza di informazione è bene sapere che la franchigia può essere assoluta o relativa.

Supponiamo una franchigia di 500 euro e e un danno di 300 euro.

Sia in caso di franchigia assoluta che di quella relativa l'Assicurazione ci chiederà un rimborso di 300 euro.

Supponiamo una franchigia di € 500 e un danno di € 800.

In caso di franchigia assoluta l'Assicurazione ci chiederà un rimborso pari a € 500. Quindi la franchigia  è l'importo massimo che la Compagnia può chiederci.

Se la franchigia è relativa, l'assicurazione non chiederà alcun rimborso!

La differenza tra le due tipologie di franchigia è notevole perché, se nel caso di franchigia assoluta si è certi di dover pagare, nel caso di quella relativa, detto importo è a carico dell’assicurato solo ed esclusivamente per danni che non superano la cifra indicata in polizza come "franchigia".

La franchigia può essere molto bassa quando la classe di merito è CU1 o CU2, quindi il consiglio è quello di farsi fare entrambi i preventivi e di lasciarsi guidare dal proprio consulente nella scelta della polizza più adatta al proprio modo di essere e alle proprie esigenze.

Avete idea di quanti siano gli italiani sprovvisti di assicurazione auto?