Approfondimenti

Approfondimenti (7)

Prima di Friuli e Veneto, in vetta alla classifica, c’è la nostra bella Sardegna!! Ben il 72,5% delle famiglie sarde ha almeno un cane o un gatto!

Non ci sono fonti ufficiali, tuttavia siamo pronti a scommettere che il nomignolo più diffuso tra i felini sia “Mussi”! 

Altra notizia a tema tutta sarda è che a Carbonia, ad inizio anno, è stato inaugurato il primo ambulatorio gratuito h24 per cani e gatti, mentre già da tempo, in provincia di Oristano, esiste una spiaggia tutta dedicata ai gatti: “Su Pallosu”, che è anche il più piccolo borgo marino d’Italia, con appena 40 case di cui solo 4 abitate tutto l’anno.

Questi “cuccioli” e gattini di casa ci fanno compagnia, li consideriamo di “famiglia”, crescendo scopriamo sempre più di loro, piccoli dispetti o atteggiamenti goffi ci fanno sorridere, ma non sempre è così.

Abbiamo fatto un sondaggio chiedendo: “ quale è il guaio più grosso che ha combinato il tuo cane o gatto?” Ecco i risultati!

La 5^ posizione è occupata dalla distruzione di oggetti. La situazione più segnalata è stata quella di borse distrutte dal “cucciolo” di casa, in preda, forse, agli stessi doloretti che accusano i bimbi quando iniziano a spuntare i primi dentini! Immenso dispiacere per i padroni di casa ma, per completezza di informazione, dobbiamo anche scrivere che c’è chi ci ha parlato più che di dispiacere di “immenso piacere quando la vittima è stata la tipa antipatica seduta al tavolino accanto al bar” (testuali parole!). In quattro casi si è stati costretti a risarcire oltre 450 euro! In qualche occasione, con estremo imbarazzo non si è provveduto a risarcire, anche se si avrebbe voluto, perché proprio non si era nelle condizioni di poterlo fare..

Un po’ più grave e sorprendentemente diffuso, e pertanto merita il 4° posto, la pelliccia della suocera o della mamma, strapazzata e non solo.. dai “gattini” di casa. C’è chi ha dichiarato che ha dovuto ricomprarla!

Al 3° posto, a pari merito, i due “buchini” impressi nel polpaccio del corridore o del ciclista avventore passato malauguratamente vicino il cancello di casa “dimenticato” aperto e il dente rotto del figlio del vicino caduto dalla bici perché il proprio cane se ne era follemente innamorato e voleva baciarlo a tutti i costi. Purtroppo il dentino non era uno da latte.. Rotture di denti e di occhiali sono i danni frequentemente provocati e sempre rimborsati.

C’è poco da scherzare, però, rispetto al 2° e al 1° posto.
C’è chi ci ha segnalato la frattura del femore di una passante anziana salutata con enfasi dal proprio “cagnone” e chi ci ha raccontato di un incidente d’auto provocato dal proprio cane sfuggito alla presa del guinzaglio mentre si stava passeggiando in città. Il danno risarcito è stato di migliaia di euro.

Avere per casa un gattino o un cane che ci fa le feste quando rientriamo a casa, certo, non ha prezzo!

Moglie, marito, figli, cane e gatto sono tutti insieme la nostra famiglia. Agli adulti di casa spetta il compito di prendersi cura dei più piccoli, cane e gatto compresi, così come di farsi carico di tutta una serie di responsabilità. Può capitare tanto a nostro figlio o al nostro cane, per esempio, di danneggiare cose o persone. Ma perché rischiare di ritrovarsi in difficoltà se questo dovesse accadere? Per togliersi questo pensiero e restare sereni troveresti opportuno investire circa 7 euro al mese?

Il gioco vale la candela? 

Per info contattaci su facebook

 

 

Giovedì, 01 Dicembre 2016 08:42

UN ALTRO PICCOLO TRAGUARDO

Scritto da


Struttura Assicurazione è una delle due agenzie selezionate da Allianz per partecipare ad un progetto che nella sua globalità, mira alla definizione della futura strategia di employer branding della Compagnia.

Siamo tester nell’uso di canali, app e web app per la selezione di nuovi talenti e la ricerca di outer ring.
Anche in questo caso stiamo scelti perché ci stavamo già muovendo nella medesima direzione di Allianz, anticipandone le strategie.

A settembre scorso abbiamo presentato in direzione, la nostra relativa strategia social che dal prossimo gennaio sarà definitivamente attiva e il percorso attraverso il quale definiremo la nostra Employer Branding Promise che sarà la pietra miliare di tutta la comunicazione.

Rispetto ai social, abbiamo individuato in Linkedin il primo canale da cui partire e individuato nelle nostre best practice, nei contenuti utili per la crescita personale e professionale, nonché sulla condivisione dei nostri progetti futuri, le colonne portanti su cui basare il  piano editoriale e quindi i contenuti che saranno condivisi per centrare gli obiettivi di employer branding.

Resta da avere conferma che questi siano considerati utili ed interessanti dai nostri attuali e potenziali interlocutori coi quali vorremmo avviare semplicemente piacevoli conversazioni e scambi costruttivi nonchè costruire una sorta di rete "aperta", capace di accogliere persone, esigenze, desideri, idee e progetti, proprio come abitualmente impostiamo le nostre relazioni interne.

Cosa ti piacerebbe leggere sulla nostra pagina aziendale di linkedin?    

 

 

E’ ufficiale, Struttura Assicurazioni è tra le 50 agenzie tester selezionate da Allianz per il progetto “Allianz Content Factory”.

Il progetto mira a produrre contenuti originali, specificamente pensati per facebook che saranno a disposizione degli Agenti. Tali contenuti saranno sotto forma di post di testo, video, infografiche, quiz, gif animate e tanto altro, per garantire alle Agenzie una presenza social distintiva, di qualità e soprattutto utile per i suoi fans.
Questa nomination ovviamente ci rende orgogliosi anche perché già da qualche mese abbiamo implementato e attuato la medesima strategia social producendo contenuti che sono poi puntualmente condivisi dalla nostra rete di advisor.

E' da tempo che sosteniamo che la maggior parte delle persone trascorre parte del proprio tempo sul web. Attraverso i social, i forum, i blog ed i motori di ricerca, insegue informazioni e risposte per risolvere problemi ed esaudire desideri.
Esserci, attirare l’attenzione, farsi trovare e risultare utili è diventato necessario per le aziende.

Ma per noi è anche altro. E’ una forma di attenzione e di gentilezza nei riguardi di tutti coloro che ci seguono ed un ulteriore passo verso la direzione che abbiamo scelto: costruire una agenzia diversa e un modello di riferimento nel nostro settore, capace di ascoltare, dialogare, dare una nuova prospettiva delle cose e guidare, mettendo a disposizione quello che sappiano, che studiamo e approfondiamo ogni giorno.
I nostri profili social hanno l'obiettivo di avviare piacevoli conversazioni...

Seguici su Linkedin https://www.linkedin.com/company/struttura-assicurazioni?trk=biz-companies-cym 

e su Facebook https://www.facebook.com/strutturaassicurazioni/?pnref=lhc 

 

Forse la risposta è si, altrimenti come si spiegherebbe perche l’associazione degli assicuratori britannici ha stipulato linee guida per i clienti che hanno scaricato l’app?

Consigliano di non giocare mentre si sta guidando e di stare attenti, perché avere tra le mani il proprio smartphone aumenta il rischio di furto! 

Per capire cosa sta accadendo, abbiamo cercato sul web fatti di cronaca legati a PokèmonGo ed ecco cosa abbiamo trovato.

Nel Missouri (USA) sono state arrestate 4 persone che avevano attratto a se e derubato dei loro smartphone ignari giocatori accorsi in un Pokè Stop: una fermata che corrisponde ad un luogo di interesse della città in cui ci si trova e in cui i giocatori si recano per reperire oggetti utili per la cattura dei pokèmon o per la loro cura come pozioni, pokèball e bacche.
In Bosnia, i giocatori rischiano di avventurarsi in sentieri ancora minati dopo la guerra. In Florida, un uomo ha sparato all’auto di due ragazzi che cacciavano Pokémon nel suo giardino, scambiandoli per ladri. Si stanno rapidamente moltiplicando gli incidenti d’auto causati da guidatori distratti dal gioco, o da chi incautamente ha attraversato senza alzare gli occhi dal telefono. Ad Auburn, New York, infatti, un ragazzo si è schiantato contro un albero; un altro ha persino tamponato un’auto della polizia, mentre a Belfast, un giocatore ha scavalcato il guard-rail per catturare un Pokémon direttamente in autostrada.

La settimana scorsa, appena finita la seduta di allenamento, Krajnc e Pajac, difensore e centrocampista del Cagliari, sono usciti dallo spogliatoio con gli occhi puntati sul telefonino, tanto che il primo ha persino rischiato di inciampare su un borsone tanto era preso dalla cattura dei Pokèmon.

Telefono Azzurro lancia un allarme: siccome per incontrare altri allenatori i ragazzini devono trovarsi in luoghi stabiliti e spesso isolati, c’è il rischio che ad attenderli ci siano dei malintenzionati.

Visto che c’è chi è stato derubato, chi ha centrato un albero, chi ha attraversato incautamente la strada e scavalcato un guard-rail, chi è inciampato, faresti bene a chiederti se qualcuno nella tua famiglia ha scaricato PokèmonGo sullo smartphone e se la risposta è positiva allora ti consigliamo due cose: di sensibilizzare ai possibili rischi il “giocatore di casa” e ovviamente di valutare una polizza infortuni e di responsabilità civile! :-P

Dalle tue parti cosa sta accadendo?? li sai riconoscere i giocatori di PokemonGo?? Da cosa? :-)

 

Giovedì, 07 Luglio 2016 14:31

Ultimissime sul TFR: conversiamo?

Benvenuta e benvenuto!

Questo è un articolo forse un po’ atipico, rispetto a quello che in genere si è abituati a leggere. Perché lo scopo è quello semplicemente di “conversare” in modo facile e schietto, come se si fosse in famiglia o tra colleghi e amici, su un argomento “tosto”, uno di quelli che hanno una capacità innata di farsi odiare: il TFR e la tua pensione.

Tuttavia è dannoso non fermarsi e prendersi il tempo per riflettere e valutare. Quindi, parliamone!
Ma, prima di dire la tua, concedici di fare gli onori di casa e di iniziare. ;-)

Il TFR è una somma di denaro che ti sarà restituita a conclusione, per qualsiasi motivo, del tuo rapporto di lavoro. Nasce nel 1927 per tutelare il lavoratore in caso di licenziamento e, allora, non aveva alcun nesso con il tema pensioni. Ricordi? In quel periodo era in corso una grandissima crisi economica a livello mondiale e occorreva salvare le persone da un possibile baratro.

Alla fine degli anni ’90 il sistema pensionistico italiano cambia: da retributivo a contributivo. Con quale conseguenza pratica? Una per tutte che le pensioni sarebbero state molto più basse dello stipendio percepito in età lavorativa. Il tenore di vita degli italiani, futuri pensionati, era ed è, purtroppo, in pericolo!

Per dare una soluzione a questo problema, nel 2005, il sistema pensionistico cambia ancora: nascono le pensioni integrative.

Come si può facilmente intuire, è una seconda pensione che gli italiani potrebbero costruirsi e che si andrebbe ad aggiungere a quella dell’Inps, appunto, integrandola.
Ma come avrebbero potuto finanziarla? Di tasca propria? No, chi lo avesse voluto, a partire dal 2007, avrebbe potuto “investire” il TFR in fondi pensione di categoria o privati, per intenderci quest’ultimi, sono quelli che propongono banche e compagnie assicuratrici.

Nel 2007 fu proposto ai lavoratori dipendenti, infatti, di scegliere tra lasciarlo in azienda o destinarlo a fondi pensioni collettivi, aperti o individuali.
Non furono in tanti ad optare per i fondi pensione e forse è per questo che il Governo sta valutando, per il prossimo anno, nella legge di stabilità, di obbligare i lavoratori dipendenti a versare almeno una parte in fondi pensione e piani individuali.

Ora iniziamo la conversazione!

Tu, nel 2007, per cosa hai optato e perché? Come valuti questa proposta del Governo?

Che la conversazione abbia inizio! Commenta l’articolo per partecipare e farti ascoltare.

L’origine delle assicurazioni è antica e riconducibile ad un fisiologico bisogno di sicurezza, che è sempre esistito. Possiamo augurarci il meglio, ma non è detto che accada davvero. Però possiamo farci trovare pronti, creando le condizioni per avere una via di uscita. Costa a volte sacrificio ma essere previdenti ripaga e regala un'immediata sensazione di serenità. Sei d'accordo?

Nelle società più antiche la risposta al bisogno di sicurezza è stata trovata nella mutualità: frazionando il rischio dell’evento non desiderato fra più persone, in modo che ciascuna di esse ne sopportasse solo un minuscolo frammento.

Queste persone che si sostenevano a vicenda erano la famiglia, la stirpe o la tribù.

Gli eventi non desiderati di cui si aveva all’epoca molto timore, erano la perdita del "bottino di caccia" o della barca con cui si pescava. Se ne ha traccia nella civiltà egizia e in quella fenicia.

Più avanti, nell’antica Grecia, nacquero anche forme di mutuo soccorso per sostenere i più bisognosi: i più abbienti si autotassavano per creare un fondo con cui far fronte alle spese di sostentamento dei più bisognosi della propria associazione, quartiere, comunità, città, ecc.

Al di fuori del fenomeno mutualistico, invece, i Romani erano arrivati a realizzare il trasferimento del rischio di danni alle cose trasportate, attraverso il prestito marittimo o fenus nauticum: il mercante che doveva affrontare il viaggio otteneva una somma di denaro per l'acquisto delle merci e l'armamento, che doveva restituire, aumentato di interessi, nel caso di viaggio andato a buon fine o trattenere senza alcun obbligo di restituzione in caso contrario.

Interessante questo video di Piero Angela che illustra in soli 6 minuti cosa sia accaduto in Italia nel medio evo: tutto nacque per una scommessa... clicca qui per visionare il video

Mercoledì, 18 Maggio 2016 15:08

TFR meglio lasciarlo in azienda?

Una cosa certa è che le pensioni saranno nettamente inferiori all’ultima retribuzione percepita.

Pertanto al lavoratore dipendende spetta decidere come comportarsi. Il Decreto Legislativo n.252 del 2005 stabilisce la strada percorribile, istituendo la previdenza complementare e indica quali sono le modalità per costruirsi concretamente una pensione, che quando sarà il momento, si andrà ad aggiungere a quella obbligatoria.

Nell'allegato (link in basso) viene approfondito il caso di un lavoratore dipendente privato, mettendo a confronto la scelta di lasciare il TFR in azienda, con quella di farlo confluire in un fondo pensione o in un piano pensionistico individuale (PIP).

Gli aspetti analizzati riguardano i casi di anticipazioni, i rendimenti ottenibili, le detrazioni fiscali che spettano e cosa accade in caso di disoccupazione e mobilità.

Buona lettura!